Abstract
Edmund Husserl (1859-1938) è il fondatore della fenomenologia e del “movimento fenomenologico”. Matematico di formazione, si rivolse alla filosofia sotto l’influenza di Franz Brentano, che fondava la filosofia sulla psicologia introspettiva descrittiva. La prima grande pubblicazione di Husserl – Die Philosophie der Arithmetik (Filosofia dell’aritmetica) del 1891 – può essere considerata un’applicazione del metodo filosofico di Brentano ai problemi fondamentali della matematica. Husserl pubblicò le Logische Untersuchungen (Indagini logiche) in due volumi nel 1900 e nel 1901. Il primo volume divenne famoso per la sua confutazione dello psicologismo, l’opinione che le scienze formali come la logica e l’aritmetica debbano essere fondate sulla psicologia come scienza empirica. Il secondo volume contiene contributi a quella che più tardi fu chiamata una fondazione fenomenologica delle scienze formali e dell’epistemologia. Tale fondazione fenomenologica è una fondazione in termini di atti intenzionali della coscienza in cui diversi tipi di oggetti, inclusi oggetti ideali e categoriali, sono intesi e dati intuitivamente. La fenomenologia si distingue dalla psicologia empirica descrittiva per il suo carattere eidetico. I giovani filosofi di Gottinga e Monaco adottarono il nuovo metodo filosofico della descrizione eidetica e formarono il primo movimento fenomenologico. Essi furono disillusi, tuttavia, dalla svolta trascendentale di Husserl nella sua successiva pubblicazione principale, Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie, Erstes Buch (Idee per una fenomenologia pura e filosofia fenomenologica, primo libro) del 1913. Impiegando il metodo dell’epoca trascendentale e della riduzione, la fenomenologia diventa ora l’analisi della costituzione degli oggetti intenzionali nella coscienza trascendentale.