Lo stress ossidativo è una componente chiave nel collegare la tossicità ambientale al processo cancerogeno multistadio. Le specie reattive dell’ossigeno (ROS) sono generate in risposta a stimoli sia endogeni che esogeni. Per controbilanciare il danno mediato dai ROS, esiste un sistema di difesa antiossidante endogeno; tuttavia, quando l’ossidazione supera i meccanismi di controllo, nasce lo stress ossidativo. Lo stress ossidativo cronico e cumulativo induce modifiche deleterie a una varietà di componenti macromolecolari, come DNA, lipidi e proteine. Un meccanismo primario di molti farmaci chemioterapici contro le cellule tumorali è la formazione di ROS, o radicali liberi. La radioterapia si basa sul fatto che le radiazioni ionizzanti distruggono le cellule tumorali. La radioterapia induce lesioni dirette nel DNA o nelle molecole biologiche, che alla fine colpiscono il DNA. I radicali liberi prodotti dalla terapia oncologica sono spesso fonte di gravi effetti collaterali. L’obiettivo di questa revisione è quello di fornire informazioni sugli effetti degli antiossidanti durante i trattamenti oncologici e di discutere i possibili eventi e l’efficacia. È sorto un grande dibattito sul fatto che l’integrazione di antiossidanti alteri l’efficacia della chemioterapia del cancro. Ci sono ancora prove limitate sia in termini di qualità che di dimensioni del campione, che suggeriscono che alcuni integratori antiossidanti possono ridurre le reazioni avverse e le tossicità. Riduzioni significative della tossicità possono alleviare le tossicità dose-limitanti in modo che un maggior numero di pazienti sia in grado di completare i regimi di chemioterapia prescritti e quindi, a sua volta, migliorare il potenziale di successo in termini di risposta tumorale e sopravvivenza.